di Paolo Fontana (2014)

Il mio compagno

dedicato a Andrea Bagnoli, l’indiscusso protagonista.

Ci siamo, finalmente
l’attesa è quasi terminata
penso a quello che mi aspetta
alla fin della giornata.

Entro insieme al mio compagno

nel salone illuminato.
Fisso gli ultimi dettagli
che insieme abbiamo concordato.

Ma continua la tenzone,

un’altra coppia che ci sfida.
Poi alla fine se ne vanno,
un dei due par che rida.

Ma alla fine i due rivali,

senza il minimo saluto,
se ne vanno sorridenti,
mentre io me ne sto muto.

Ma anche questa volta

commetto qualche errore,
mentre il mio compagno
mi guarda con furore.

Il partner non resiste,

e si alza furibondo.
“Con te non gioco più.
Crollasse pure il mondo.”

Come tutti i martedì

di ogni settimana
nei bellissimi locali
dell’hotel di Sovigliana

Con la faccia sorridente

osservo i primi antagonisti.
Polli come questi
raramente abbiamo visti.

Cerco un poco di conforto

nello sguardo del compagno,
che mi dice, un po’ incazzato:
“Devo andarmene nel bagno”.

“C’è qualcosa che ti turba?”

Si sincera il mio compare.
Perché forse questa sera
era meglio non giocare.

Continuo imbarazzato,

ma con scarsa convinzione.
Poi tento un diversivo
per allentare la tensione.

22“Mi rincresce veramente”,

grido mentre si allontana,
“farò di certo meglio
la prossima settimana”.

metterò a dura prova

con  determinazione

la mia indiscussa abilità
in una gran competizione,

Gioco in fretta le due mani,

tre minuti per smazzata,
alzo gli occhi sul compagno
che ha la faccia preoccupata.

Non c’è tempo per pensare,

altri due si son seduti.
Questi qui sicuramente
non son proprio sprovveduti.

“Ma che dici? – gli rispondo –

Non fare il pessimista.
Vedrai che risultato
con i prossimi della lista.”

“Ma guarda – dico io –

che sfortuna maledetta,
una mano ben giocata
dopo una licita perfetta.”

“Forse non ho giocato bene,

a voler essere pignoli.
Ma si è visto ben di peggio.
Ve lo dice Andrea Bagnoli”.

un bel torneo di bridge

insieme ad altri pretendenti,
destinati, poveretti,
a restare dei perdenti.

“Sei sicuro – mi domanda –

di aver fatto tutto bene”?
Poi ripenso a quelle carte
e qualche dubbio mi sovviene.

12Prendo incerto le mie carte,

che poi studio con attenzione.
Questa volta son sicuro,
giocherò come un campione.

Ecco qua due belle donne,

una bionda e una castana.
Non avrò nessun rispetto.
Le suonerò come una campana.

Dopo leggo il risultato:

“Non mi pare neanche vero,
invece di un bel top
abbiamo preso un altro zero”.